Una grande prova di generosità (05/2020)

Prima e dopo. L’unica ragione per discuterne, un tempo, era per mettere in ordine gli avvenimenti o per stabilire quale fosse la loro funzione grammaticale nella frase. Poca emozione e molta precisione.
Oggi queste due parole assumono connotazioni diverse, inducono riflessioni profonde, smuovono sentimenti, in qualche caso costringono a dolorosi ricordi. Quando abbiamo tracciato le linee programmatiche che avrebbero informato il lavoro della nostra lista sul territorio era prima. Prima delle votazioni, prima dell’estate, prima della pandemia. Forse, prima, ci sarebbe capitato di parlare di pandemia in modo astratto: la Spagnola del 1918, l’Asiatica del ’57 e quella di Hong Kong del’68. Nessuna emozione. Ma ora ci siamo dentro e tocca reagire. Per rispondere all’emergenza si sono costruiti modelli di intervento rapidi, continuativi, risolutivi. Si sono sviluppate nuove strategie attingendo a professionalità già testate sul campo. Come in altri comuni, anche a Lainate la Protezione civile e la Croce Rossa si sono attivate per fornire assistenza a chi per necessità si trovava e si trova in quarantena e ai cittadini più fragili, che in questi momenti di crisi vedono traballare il loro già precario equilibrio. Un grande lavoro per l’assessorato ai servizi sociali, che resta il canale principale di comunicazione con chi ha gravi e improvvisi problemi. È nata una vera gara di solidarietà e sono stati molti coloro che hanno risposto all’appello e hanno dato la propria disponibilità, prodigandosi al di là di ogni aspettativa. La società civile dimostra ancora una volta una grande generosità, un cuore forte e la capacità di stringersi e di organizzarsi nei momenti di emergenza per tendere una mano a chi ne ha bisogno.
E dopo? Non abbiamo risposte se non che una grave prova per la cittadinanza è anche il momento in cui vengono alla luce i valori forti che uniscono.

CASE COMUNALI: IL NUOVO SISTEMA REGIONALE DI ASSEGNAZIONE PENALIZZA  COMUNI E CITTADINI – (02/2020)

Con questo numero iniziamo a proporre brevi riflessioni di natura politica su questioni di ampio interesse per la comunità, in ogni ambito (sociale, ambientale, sportivo, culturale), con attenzione anche a scelte operate a livello sovra comunale, che incidono fortemente sulla comunità locale. Incominciamo col “nuovo sistema regionale di assegnazione delle case di proprietà comunale e Aler”, illustrato nel dettaglio in un precedente numero di Lainate Notizie ma che per ricaduta sui cittadini e sulla capacità di risposta ai bisogni della comunità da parte del Comune comporta importanti risvolti.
Il sistema cambia radicalmente e, come era stato illustrato, nella sostanza introduce l’assegnazione di ogni immobile masso a bando non più a livello di singolo Comune ma a livello di ambito, due volte l’anno, in uno qualsiasi dei 9 Comuni del Rhodense. Un funzionamento tipo “Agenzia immobiliare” in cui si espongono le disponibilità e le persone in possesso di determinati requisiti presentano opzioni sull’immobile che può loro interessare. La candidatura deve essere presentata esclusivamente dal cittadino in possesso di determinate credenziali, solo online, con l’obbligo di pagamento di 16 Euro per ogni partecipazione (quindi almeno due volte l’anno). La mancata assegnazione della casa, che può avvenire in uno qualsiasi dei 9 Comuni, non fornisce la collocazione in una graduatoria di aventi diritto, che non c’è più, ma semplicemente comporta la decadenza della domanda e la necessità di riprovare al bando successivo, con le medesime modalità.
Pur comprendendo le ragioni della Regione nel voler giungere a un sistema regionale omogeneo e controllato delle assegnazioni del patrimonio pubblico, non è possibile non evidenziare quanto la modalità individuata per raggiungere l’obiettivo regionale di fatto penalizzi Comuni e cittadini. I Comuni, perché non assegnano più i propri immobili, ma mantengono gli obblighi e gli oneri manutentivi e le sole funzioni amministrative e di controllo delle domande. In tal modo si toglie ai Servizi sociali comunali un fondamentale strumento di risoluzione dei bisogni abitativi delle famiglie in carico ai servizi, di cui si conoscono necessità e condizioni. I cittadini, per la complessità del sistema e per l’obbligo reiterato dell’esborso economico. Riteniamo quindi che tale sistema sia lesivo delle prerogative delle amministrazioni locali e non aiuti, ma anzi comprometta la capacità di ogni Comune di sviluppare risposte che siano specifiche e adeguate alle esigenze della propria comunità, che ben conosce.

Abbiamo una sola casa comune: la terra. Abbiamone cura, tutti (10/2019)

I giovani. Sono scesi in piazza in tutto il mondo, in Italia il 27 settembre in 180 piazze italiane, da Milano a Palermo, erano lì, in tanti a manifestare, nel nome di Greta, nel nome del loro futuro, del futuro dell’unica grande casa comune che abbiamo: la Terra. Non sono andati a scuola, è vero, non hanno fatto lezione, ma “ci hanno dato una lezione”. Hanno manifestato come sanno fare i giovani; con allegria, con speranza, con generosità, sincerità e anche ingenuità, con positività e con tante idee, piccole o grandi, realizzabili o no; l’importante è che con la loro presenza, i loro slogan, i loro cartelli colorati hanno richiamato tutti a una responsabilità a cui nessuno può sottrarsi: il dovere di salvare la Terra.
Abbiamo letto fiumi di parole e di commenti, alcuni entusiastici – più o meno sinceri, qualcuno di convenienza o di circostanza – e taluni acremente critici, a volte ottusamente critici, di quella ottusità che deriva dal non voler vedere, sapere, conoscere, perché ciò comporterebbe l’ammissione di errori, mancanze, interessi, o semplicemente porterebbe in luce l’egoismo di aver agito pensando a se stessi, all’oggi.
Una ragazza di 16 anni ha detto ad una giornalista “gli adulti non ci capiscono, ma non li colpevolizzo: difendono il loro presente, noi pensiamo al nostro domani”. È tutto qui. Siamo stati richiamati alla nostra responsabilità rispetto al domani, tutti coinvolti, nessuno escluso.
E allora, fuori di retorica, fuor di convenienza noi crediamo nella necessità di fare la nostra parte, direttamente, personalmente, uno ad uno. Parliamo di “cambiamento climatico”, e allora diciamo chiaramente che è possibile se siamo disposti a cambiare, noi, le nostre abitudini, a cambiare il nostro modo di nutrirci, di viaggiare, di lavorare, di consumare, di divertirci, di vestirci, insomma di vivere. Parliamo di “sostenibilità ambientale”: diciamocelo che la sostenibilità ambientale è anche “sostenibilità sociale”, cura, attenzione, rispetto e amore per la natura e per gli tutti gli esseri viventi; diciamocelo che uno sviluppo è sostenibile non quando, e se, è conveniente, ma quando sta dalla parte degli esseri umani, del bene degli uomini e delle donne di oggi e di domani. Noi crediamo che questo sia il nostro impegno anche qui, a Lainate, il senso delle piccole e grandi azioni che insieme alle tante persone volenterose, generose, realizziamo, con la convinzione che anche se è piccola cosa ciò che facciamo è comunque parte di un grande impegno comune: l’impegno per un futuro migliore.